Sull’universo e ciò che lo sorregge gli antichi componevano poemi: si discorreva intorno alla natura. Avrei tentato anch’io sì alti temi, ma oggi l’argomento non si legge. Son’altri tempi: la scienza descrive il mondo, non ciò che lo precede, non l’ordine sotteso nel profondo. La legge delle cose, questo è quanto: tutto risolve in onda, svanisce la certezza degli eventi e il solido dissolve per incanto.
Pochi versi saranno sufficienti. E poi — ci mancasse il cosmo! — già la vita è un romanzo che non si legge: già la mia vita è terra senza legge.