nel giardino dei sentieri che si biforcano

gli arcani dei tarocchi sono sono chiavi di lettura, molteplici percorsi che puoi seguire per attraversare un intreccio di diverse opere poetiche


Fanfara

In uno spazio immobile dove ampi riferimenti ad entità metafisiche immacolate — benché si credesse in un’umanità redenta — trovavano posto fra raffiche di sabbia del deserto e bruchi che strisciavano all’ombra del trombettiere dei castelli infernali: non così facile, oserei dire, la vista del promontorio assolato.
 Odiosa fanfara, non so chi temere più di me stesso! Danziamo pure, sì, danziamo fanfara odiosa, fra le sale dei castelli infernali, nell’attesa di un suono nuovo che venga a purificare le piaghe di un morbo falsamente dimenticato.
— Ma la vita? Che?
— E noi qua insieme, per sempre.

Gabbia spaziosa e bella

Gabbia spaziosa e bella, vita;
ma s’agita il pensiero fra le sbarre,
gonfio di rabbia anela e resta.

Occasioni

Serata mancata che riassume il fallimento di anni interi, speranze, occasioni che non ritornano.
Non è colpa di nessuno.
Non so se mai riuscirò a godere quanto basta, anni interi, felici occasioni: angosce che triturano.
Ma non è colpa di nessuno.

Già è scesa la sera

Nel pieno giorno ti volgi intorno e con sorpresa
impari al mondo d'essere solo:
potresti levar difesa ma
là è il tramonto già
è scesa la sera.

Provocazioni

Cammino lungo la via e scorgo
in ogni cosa
segrete provocazioni a me rivolte
e me soltanto.

Stimoli ad un'azione.

Ma non so rispondere.

Au contraire, Arthur...

Le sere cupe d’inverno andrò lungo le vie,
pungolato dal gelo, a guardar le vetrine;
mi stordirò fra luci, chiasso, sfarzo vano,
e lascerò che i fiocchi imbianchino il mio capo.

Io non avrò pensieri, non parlerò alla gente;
e attenderò paziente la rassegnazione:
in un androne buio, là mi farò in disparte,
come sasso dal greto ignora la corrente.

...sélon Paul

Niente di te, Natura, mi commuove:
i campi, le foreste, gli animali,
il tremolio di notti siderali,
il cielo terso o nubi quando piove
su valli e su crinali.

Rido dell’arte e rido della gente,
dei templi greci e delle cattedrali
che svettano con guglie e con spirali;
rido del passato e del presente,
orribilmente eguali.

In Dio non credo e abiuro ogni pensiero,
rinnego gli ideali e il sentimento,
ripudio la Ragione, inutile tormento,
e il vero è falso come il falso è vero.

Sola compagna resta l'ironia
con cui disarmo le miserie umane;
ogn'altro sforzo è futile ed inane;
cambiare il mondo, risibile utopia.

Non tengo in alcun pregio la mia vita,
ma a rinunciarvi non ne ho il coraggio:
vivere non so, né farla finita.

Come un vascello che non torna al porto,
ma non arrischia il mare e l'arrembaggio,
non posso dirmi vivo e neanche morto.

Non resta che aspettare la tempesta.
Non resta più nient'altro che il naufragio.

Insufficienza

...
ancora sono qui eppure
tanti libri ho letto
la Mente è pronta
il Cuore da un blocco di ghiaccio è sprigionato

il Cielo è
al di sopra dei tetti
sotto il volo di Gabbiani
il lamento dei disperati
forse Dio è
al di sopra del Cielo o forse
dove sei Dio

eppure ancora sono qui
...