nel giardino dei sentieri che si biforcano

gli arcani dei tarocchi sono sono chiavi di lettura, molteplici percorsi che puoi seguire per attraversare un intreccio di diverse opere poetiche


Consistere sensibilmente (esse est percipi)

Da questa artificiosa immensità
pseudo-cosmo fisico
meta-stagno di vita e morte (ed è
scie d'insetti
braccati, pesci piccoli e
grandi, sanguisughe)
clangor di questa vita furioso
stupito attonito osservo (io
finestra sul mondo di chi guarda)
conato di bestie immonde
metafisico, slanci e
raggiri — Divina Sussistenza — bava di
vicende untuosa
— E sbava la tela il ragno, di ramo in
ramo, dove stagno di
morte la rugiada s'imperla piccole
vittime, pseudo-stagno di
vita e morte, metafisico.

Per spazi, per gradini, come spazii
cadenti, io
(finestra sul mondo
di chi guarda)
esili pulsanti sensi
e torpidi sogni erranti e luce
e sussulti e silenzi (io
sostegno di membra, terra-carne, cranio
— campo di capelli sparsi al vento —
e carne-minerali, polvere
— sala di molli pulsanti emisferi):
dove un balcone m'è scranno dorato
io, finestra sul mondo per chi guarda
siedo, io, regalmente,
per fede nell'artificio unità-psichica 'Io'
(ed è da quassù strisce di luce
ed ombra nel cortile
profilo irregolare delle case
e punti oscuri vaganti casuali
proiezioni di
esseri superiori in volo
ignote presenze), io,
cercando mentalmente lo spiraglio
nel flusso della vita.
— E sbava la tela il ragno, di ramo in
ramo, pseudo-stagno di
vita e morte, metafisico.


(L'ombra che il cortile tutto ora chiude
garbata mi dice che la morte è
più vicina).

Sono quella
balorda intensità, anima,
clamore ribollente detto 'Io'.

Vedere oltre

Spiacente, non sai vedere oltre
l’inganno di forme vane, diafane
trame ordite di sogno.